The University of Granada Explores ‘Intercultural Street Mediators’ Model from Turin

Thu, 03/13/2025 - 18:40
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13/03/2025
Investigadores de la UGR con el equipo de FNAS en Roma Ideal
UGR researchers with the FNAS team in Roma Ideal

20/03/2025

Granada, Spain 20­ 03- 2025– The University of Granada (UGR) is taking significant steps towards enhancing its mediation and conflict resolution strategies by studying the innovative approach of ‘intercultural street mediators’ in Turin, Italy. Professor Antonio Lozano, coordinator of UGR’s Mediation Unit, has initiated a collaboration with Italian expert Giovanni Ghibaudi to explore innovative solutions for conflict resolution within complex social environments.​​​​​​​

Professor Lozano has recently returned from a research stay in Rome as part of the Global-ANSWER project on migration and human mobility. His work has focused on understanding how Turin’s groundbreaking mediation model—one of the most advanced in Europe—can offer valuable insights for the University of Granada and beyond.

Antonio Lozano, professor and head of Mediation at the UGR.
  • Antonio Lozano, professor and head of Mediation at the UGR.

The ‘intercultural street mediators’ initiative in Turin is a pioneering effort aimed at integrating migrants and refugees into the city by providing mediation services directly in public spaces. Unlike traditional mediation services confined to offices and reception centers, these mediators operate in the streets, markets, train stations, and hospitals—where migrant populations are most present. Many of these professionals have migrant backgrounds themselves, allowing them to foster trust and effective communication within these communities.

Professor Lozano’s collaboration with Giovanni Ghibaudi, a leader in mediation and restorative justice, seeks to assess the key operational elements of this model and determine their applicability to the University of Granada’s increasingly diverse university community. As the head of UGR’s Mediation Unit, a specialized service dedicated to promoting peaceful conflict resolution, Lozano underscores the importance of exploring innovative and collaborative approaches.

 Giovanni Ghibaudi collaborator of the European Association CreE-A as a mediator and with the Mosaic Association of Turin.
  •  Giovanni Ghibaudi collaborator of the European Association CreE-A as a mediator and with the Mosaic Association of Turin.

“The project ‘Intercultural Mediators in the Street’ launched in Turin in 2001 demonstrates that mediation is not just about discussion—it is about connecting different worlds, not only in a cultural sense,” said Lozano. “We are particularly interested in how this initiative has empowered migrants to utilize available resources, develop relationships within the city, and contribute to the production of knowledge about their communities.”

The initiative has been highly successful in fostering social cohesion and understanding between migrants and host communities. It has also facilitated knowledge transfer regarding urban resources and intergenerational relationships within migrant populations. Lozano aims to integrate similar methodologies into the University of Granada to enhance mediation practices within its diverse academic community.

As part of his research, Professor Lozano collaborated with the National Foundation of Social Workers of Italy (FNAS), where he worked alongside experts such as Adolfo Torres and Magdalena Trillo from UGR’s Faculty of Sociology and Faculty of Communication. The research was supported by FNAS President Silvana Mordeglia, Gianmario Gazzi (Director and Coordinator of Technical Assistance), Renato Briante (Head of Projects), and Pina Ferraro (expert consultant in social work).

Images of Professor Lozano's meeting took place at the National Foundation of Social Workers of Italy (FNAS) with Adolfo Torres and Magdalena Trillo. FNAS was represented by its president, Silvana Mordeglia, along with key members including Gianmario Gazzi, Renato Briante, and Pina Ferraro.
  • Imagies of Professor Lozano's meeting that took place at the National Foundation of Social Workers of Italy (FNAS) with Adolfo Torres and Magdalena Trillo. FNAS was represented by its president, Silvana Mordeglia, along with key members including Gianmario Gazzi, Renato Briante, and Pina Ferraro.

FNAS, a non-profit organization representing over 48,000 registered social workers in Italy, plays a crucial role in advising the Italian government on migration policies, including the protocols established under the Zampa Law. The foundation’s involvement further enriches the collaboration and knowledge-sharing between Italian and Spanish institutions.

Through this initiative, the University of Granada reaffirms its commitment to fostering a culture of mediation and peaceful conflict resolution, leveraging international best practices to enhance social harmony within its academic environment and beyond.

Contact:
Antonio Lozano. Coordinator of the Mediation Unit of the UGR. E-mail: lozanoma@ugr.es

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Il coordinatore dell'Unità di Mediazione dell'UGR, il professor Antonio Lozano, apre una linea di collaborazione con l'italiano Giovanni Ghibaudi per esplorare modi innovativi di affrontare la risoluzione dei conflitti

Il professor Lozano è appena tornato da un soggiorno di lavoro e ricerca a Roma con il progetto sulla migrazione e la mobilità umana Global-ANSWER. I Mediatori Interculturali di Strada di Torino sono un'iniziativa pionieristica in Italia che mira a facilitare l'integrazione di migranti e rifugiati nella città attraverso un approccio di mediazione diretta nello spazio pubblico. Si tratta di professionisti, spesso con un profilo di migrante, che operano nelle strade, nei mercati, nelle stazioni ferroviarie, negli ospedali e in altri spazi urbani dove la popolazione migrante è maggiormente presente.

Il modello torinese, uno dei più avanzati in Italia e in Europa, è stato studiato come buona prassi nella gestione della diversità e nell'integrazione degli immigrati nell'ambiente urbano. Si differenzia da altri servizi di mediazione perché non si svolge solo in uffici o centri di accoglienza, ma in strada, a diretto contatto con le persone che hanno bisogno di aiuto.

Partendo da questo contesto, dalle possibilità di miglioramento e innovazione che comporta la conoscenza di ciò che viene fatto in altri paesi con buoni risultati, da cui imparare, il coordinatore dell'Unità di Mediazione dell'UGR, il professore di Sociologia Antonio Lozano, ha approfittato del suo soggiorno in Italia con il progetto europeo Global-ANSWER per aprire una linea di collaborazione con Giovanni Ghibaudi, un riferimento italiano in questo campo, per valutare quali elementi di funzionamento e di successo dei “mediatori interculturali di strada” di Torino possano essere estrapolati per migliorare la risoluzione dei conflitti in un ambiente molto complesso, sia dal punto di vista sociale che all'interno di una comunità universitaria dal profilo interculturale sempre più impegnativo.

In qualità di responsabile dell'Unità di Mediazione dell'Università di Granada, un servizio specializzato che mira a promuovere la cultura della mediazione e della risoluzione pacifica dei conflitti, Lozano ricorda che uno degli obiettivi di questa unità è proprio “promuovere metodi alternativi di risoluzione dei conflitti” esplorando vie di innovazione e anche di collaborazione istituzionale.
 

Antonio M. Lozano Martín è membro del team di ricerca del progetto Global-ANSWER finanziato dall'Unione Europea nell'ambito del programma Horizon 2020. Giovanni Ghibaudi ha lavorato per trent'anni presso il Comune di Torino come coordinatore socio-educativo e responsabile del Centro di mediazione penale di Torino, il primo centro italiano che si occupa di mediazione e giustizia riparativa dal 1995. Attualmente, Ghibaudi è collaboratore dell'Associazione Europea CreE-A in qualità di mediatore e dell'Associazione Mosaico di Torino, fondata e gestita dal 2006 da rifugiati politici e richiedenti asilo, che svolge numerose attività, a partire dal lavoro di mediatori interculturali di strada, in collegamento con l'Amministrazione comunale e in rete con diverse realtà del privato sociale come il Centro Etnopsichiatrico Frantz Fanon, l'Associazione ASGI fondata da avvocati che si sono specializzati nelle problematiche dell'immigrazione o diverse Associazioni e Cooperative sociali.
 

Per Lozano, il progetto “Mediatori interculturali in strada” che Torino ha promosso nel 2001 è particolarmente rilevante perché si tratta di capire che “mediare non significa solo discutere, ma unire e collegare mondi diversi, e non solo in senso culturale”.

Sui punti di forza che questo progetto ha raggiunto, e che sta valutando di provare a estrapolare a una realtà interculturale come la comunità universitaria di Granada, il professor Lozano sottolinea come l'iniziativa torinese abbia ottenuto lo “sviluppo delle capacità” dei migranti di utilizzare le risorse e creare relazioni con la comunità cittadina. In secondo luogo, egli valorizza anche la “produzione di conoscenza” sui luoghi e gli spazi frequentati dai migranti; sui loro problemi, bisogni, sogni; sui loro comportamenti, sulle difficoltà legate alla faticosa convivenza, sui conflitti intergenerazionali e sulle relazioni che i giovani hanno con le risorse della città), e il trasferimento di conoscenze relative alla rete di risorse, formali e informali, presenti nei territori in cui operano i mediatori.
 

In terzo luogo, il responsabile dell'Unità di Mediazione dell'UGR sottolinea la “produzione di capitale sociale”, intesa come aumento della comprensione, della fiducia e della convivenza da parte della città ospitante e dei migranti.

Per quanto riguarda il suo lavoro e soggiorno di ricerca nell'ambito del progetto Global-ANSWER, il professor Lozano lo ha svolto presso la Fondazione Nazionale degli Assistenti Sociali d'Italia (FNAS) insieme ad Adolfo Torres e Magdalena Trillo (della Facoltà di Sociologia e della Facoltà di Comunicazione). Per conto della FNAS, hanno partecipato alle attività del progetto la sua presidente, Silvana Mordeglia, insieme a Gianmario Gazzi, direttore e coordinatore dell'Assistenza Tecnica; Renato Briante, Project Manager; Pina Ferraro, assistente sociale e consulente esperta della Fondazione.

La FNAS, ente privato senza scopo di lucro attivo dal 2016, fornisce copertura agli oltre 48.000 assistenti sociali iscritti all'albo su tutto il territorio nazionale (requisito obbligatorio per esercitare la professione in Italia) ed è, ad esempio, l'unica organizzazione privata che ha partecipato con il Governo allo sviluppo dei protocolli per l'accoglienza dei migranti nell'ambito dei suoi compiti di consulenza tecnica (per la cosiddetta Legge Zampa).